IntervisteKnights

Intervista a Luca Della Rossa, il tuttofare Knights.

Luca DELLA ROSSA è da sempre il segretario factotum, uomo di fiducia, braccio destro, tuttofare fiduciario, assistant coach, addetto statistiche ecc. ecc. dei Knights Sant’Agata.
Con questa intervista vogliamo presentarlo ai nostri lettori e ai tifosi della squadra “nero-argento & fluo”.

  • Luca, prima di tutto complimenti per le tue molteplici attività, sei davvero una grande risorsa per la squadra! Ci racconti un po’ di te, di come sei approdato alla corte dei Knights?
    • Grazie per i complimenti, ma prima di rispondere vi faccio io una domanda. Sicuri di volermi intervistare? Perché io nelle foto sono uno di quelli in fondo e di lato nell’ultima fila, quelli che lavorano per mettere in campo la squadra, non i protagonisti che scendono in campo, comunque eccomi qui!
      Ho conosciuto il Football Americano nel 2010 quando mio figlio di 17 anni ha frequentato per un anno la scuola negli Stati Uniti e indovinate quale sport si è trovato a provare per qualche mese? Quando era sul punto di rientrare in Italia guardandomi in giro per trovare dove poteva eventualmente continuare l’esperienza e… sorpresa! Proprio dietro casa ecco i Knights!
      Dopo un anno lui ha lasciato per impegni universitari mentre io mi sono lasciato coinvolgere da questo sport e dai Knights.

 

  • Quali sono le caratteristiche più significative del “lavoro” che organizzi fuori e dentro il campo, prima e durante le partite?
    • Beh, il ruolo più “esclusivo” (perché per ora lo faccio praticamente da solo) è senz’altro quello dello Scorer o Addetto alle statistiche, la persona che durante la partita registra in tempo reale tutte le azioni e da chi sono state compiute. Come in tutti gli sport sviluppatisi negli USA le statistiche rappresentano uno strumento fondamentale per analizzare le caratteristiche di gioco di una squadra e garantire questo servizio è obbligatorio per ogni squadra perché vuol dire garantire la crescita qualitativa del movimento in Italia.
      Oltre a questo, a seconda del periodo della stagione, ci sono diverse attività più o meno tecniche che richiedono l’attenzione mia e di tutto lo staff della squadra, ma tra i vari ruoli uno dei più importanti e discreti credo sia quello di aiutare i nuovi arrivati ad inserirsi nella squadra, e più in generale “ascoltare” i ragazzi ed incoraggiare la loro passione per superare le difficoltà fisiche, tecniche o mentali.
      La passione. Come in tanti sport cosiddetti “minori”, girando pochi soldi, o ti ci butti dentro con passione o non vai avanti. E’ questa passione che ho trovato quando sono entrato in squadra ed è questa passione che mi ha conquistato, assieme al valore educativo di questo sport che percepisco in modo accentuato rispetto ad altri discipline più popolari. L’impegno per raggiungere il risultato, il rispetto degli avversari e della crew arbitrale, lo spirito di squadra … ovviamente non sono valori esclusivi del Football Americano ma nei Knights ed in generale nelle squadre che ho finora incontrato li ho visti ben rappresentati.
      E vedere tanti giovani crescere, maturare ed integrarsi anche grazie allo sport, non è questo che lo sport dovrebbe fare sempre?

 

  • Un tuo bilancio sui primi 7/8 anni di vita dei Knights?
    • Vengo da un’intera vita di impegno nel mondo del volontariato e dell’associazionismo in generale, ma mai sportivo, e quindi questa per me è stata un’esperienza molto istruttiva.
      Ho assistito alla crescita dei singoli giocatori e della squadra, a momenti esaltanti, a sogni ambiziosi che poi si sono sgonfiati, ai momenti di crisi e difficoltà. Poi un nuovo inizio, un nuovo coaching staff, uno spogliatoio che si compatta e, lo scorso anno, una stagione esaltante con grandi soddisfazioni.
      Adesso questo passaggio prestigioso in II Divisione, dove i giochi saranno più duri.
      Ma andando oltre ai risultati sportivi (che credo continueranno ad arrivare) penso che questo sia il momento di consolidare la società in termini di struttura e di attività di avviamento allo sport con il flag football e con le giovanili.

 

  • Secondo te per crescere ulteriormente quali sono le cose da migliorare all’interno del team?
    • Innanzitutto l’atteggiamento mentale. Per crescere ulteriormente c’è bisogno di continuità di impegno da parte di tutti. E’ e deve rimanere un gioco, un divertimento, ma tutti devono capire e ricordarsi che come nella vita anche sui campi di gioco se punti ad un obiettivo non te lo regale nessuno, lo devi conquistare, con l’impegno ed il lavoro, non con i “vorrei ma…”
      Il secondo aspetto su cui c’era da fare uno sforzo era lo struttura organizzativa che quest’anno si è consolidata ed ora bisogna dargli il tempo di andare a regime.

 

  • Cosa pensi della nuova collocazione a Sant’Agata Bolognese?
    • Lo scorso anno la squadra ha trovato stabilmente casa a Sant’Agata sia per gli allenamenti che per le partite dandoci stabilità e sicurezza del futuro e sempre lo scorso anno i risultati sportivi sono stati semplicemente esaltanti. Personalmente non credo sia solo una coincidenza e siamo grati all’Amministrazione ed alla cittadinanza per il supporto e la stima che percepiamo non essere solo “pro forma”. E speriamo di ripagarli con altri risultati all’altezza.

 

  • Probabilmente nel prossimo campionato di 2° Div. saranno presenti 4/5 formazioni di Bologna e provincia, qual è il tuo parere?
    • Potrebbe crearsi la situazione di un girone con un derby ad ogni partita… esaltante e stimolante anche se non credo che si verificherà. Certo incontrarsi con squadre con una grande storia ed esperienza sarà uno stimolo in più. Di sicuro il livello tecnico si alzerà e mi aspetto e spero che i Knights riescano ad adeguarsi all’innalzamento dell’asticella.

 

  • Quali ti sembrano i punti di forza e quali i punti deboli della squadra?
    • Un grande coaching staff è il primo e fondamentale punto di forza.
      Il secondo è l’unione e quindi la stretta comunicazione di tutte le componenti della squadra.
      Dirigenza, coaching staff ed atleti sono un tutt’uno, ognuno con ruoli e competenze ma tutti coinvolti e coscienti di decisioni ed impegni. Questo rappresenta una grande forza nei momenti di difficoltà.
      Il punto di debolezza? Qualche giorno fa ad un incontro pubblico ascoltavo Aleksandra Cotti (pallanuotista persicetana che ha conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio) mentre spiegava che se vinci una volta può essere fortuna, se vinci due volte può essere anche fortuna, se vinci 3, 4, 5 volte allora non è più solo fortuna, è anche mentalità vincente.
      I Knights sono una squadra giovane ed ha fame di vittoria, ma la mentalità per essere vincenti è ancora in fase di costruzione. Quest’anno senz’altro sarà messa alla prova.

 

  • Come vedi la futura stagione dei Knights in Seconda Divisione e quale dev’essere l’obiettivo della squadra?
    • Il 2016 è stato un anno esaltante per i Knights, che hanno vinto la North Conference e conteso fino alla fine il Nine Bowl agli Sharks Palermo.
      C’era voglia di nuove sfide ed ora si è presentata l’opportunità di accedere alla II Divisione.
      La affronteremo non sull’onda del facile entusiasmo ma coscienti che si tratta di ricominciare da capo; diverso campionato, diversi avversari e diverse difficoltà. Solo l’impegno e la voglia di divertirsi dovranno essere uguali.
      Obiettivi? Se ci sarà il giusto impegno quello che verrà andrà bene.
Sarebbe bello ma non facile mantenere un trend vincente anche quest’anno…
      E per finire come ho iniziato ecco la storia dei Knights dal punto di vista statistico:

Allora buon lavoro Luca e in bocca al lupo per questa nuova avventura!

 

Ufficio Stampa, Knights Football Sant’Agata

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